lunedì 22 novembre 2010

Frase del giorno

Ho solo tempo per scrivere una frase appena trovata, ma che frase (vero Franco? scrivitela a caratteri cubitali e mettila dove lavori cosi' ce l'hai davanti tutto il giorno)!
"Go to the edge of the cliff and jump off. 
Build your wings on the way down."



Buona giornata.

lunedì 7 giugno 2010

Concetto sacrosanto

Confermo e sottoscrivo con entusiasmo il sacrosanto concetto espresso nel precedente post della nostra transfuga dei mari del Nord, che dalle sponde sassoni d'Oltremanica evidenzia la necessità dell'empatia profonda verso la natura vivente come requisito indispensabile per la formazione di un'equilibrata personalità. E lo faccio con le parole eterne di Konrad Lorenz:

"Nel campo educativo la prima misura da prendere è sviluppare la 'percezione delle forme', l’unica facoltà da cui possa nascere una sensibilità per le armonie. Ma la facoltà della percezione delle forme per funzionare a dovere ha bisogno, come ogni apparato di tipo compensativo, di essere alimentata da una grande quantità di dati. Per acquisire tali dati una delle vie più promettenti è il contatto più stretto possibile con la natura vivente, a partire da un’età il più possibile precoce" (Konrad Lorenz, Der Abbau des Menschlichen).

Fuori dal cemento, dentro la foresta.

domenica 6 giugno 2010

Bambini e natura



Siccome ho capito che qui siamo solo io e Franco a contribuire, segnalo un articolo (in inglese) che ho trovato nel giornale di oggi sugli effetti negativi che ha il mancato contatto con la natura sui bambini (e ragazzi).
http://www.guardian.co.uk/lifeandstyle/2010/jun/05/nature-deficit-disorder-richard-louv
L'autore in questione ha pubblicato un libro che sembra molto interessante (Last Child in the Woods).
Da parte mia sono ancora in preda agli effetti benefici della mia visita di ieri al Natural History Museum dove a fare le cose fatte bene uno ci dovrebbe stare dentro un mese; io e la mia amica Chris abbiamo deciso che se mai diventiamo miliardarie una delle cose che faremo sara' 'affittare' il museo dopo l'orario di chiusura per averlo tutto per noi. Un pensiero egoista e snob (e bizzarro, ammetto) ma che penso che non faccia male a nessuno; c'e' chi si fa il bagno nello champagne, chi si compra una Lamborghini.... in fondo noi siamo esseri ben piu' semplici.
L'emozione che si prova a tenere in mano un pezzo di meteorite che risale a 4,8 miliardi di anni fa e' unica (Silvio, rispolvera il Metal Detector che quest'estate ti trascino per la valle di Muscandia a cercare meteoriti!!), cosi' come lo e' scoprire la fenomenale quantita' e varieta' di minerali e rocce che formano la nostra terra; ci siamo perse nella sala di mineralogia per piu' di un'ora, perse in un mondo fatto di colori e forme incredibili.
Magari come dicevo a Franco c'e' gente che viene ricoverata per molto meno ma la soddisfazione che si prova a vedere i propri figli che per una volta tanto usano il telefonino per quanlosa di utile e fanno decine di foto agli esemplari del museo - compreso un ritratto di fianco alla statua di Charles Darwin che troneggia nella sala di ingresso (se Virginia me la da la pubblico sul blog, e' troppo bella) - mi da una gioia enorme e mi ricollega all'articolo che, strana coincidenza, ho trovato nel giornale questa mattina.

martedì 18 maggio 2010

Pensiero del giorno


Rieccomi con qualche foto appena scattata in questa meravigliosa mattina londinese, ma anche con alcune parole (ahime' in inglese, dato che non ho voglia di tradurre e sono semplici e il significato mi pare immediato) lette stamattina in una raccolta di articoli scritti su e dal Dalai Lama.

Questo brano e' tratto dal discorso fatto da Tenzin Gyatso, quattordicesimo Dalai Lama, in occasione della cerimonia di conferimento del Premio Nobel per la Pace a Stoccoma nel 1989 e mi pare che riassuma (almeno per quanto mi



riguarda) la filosofia di vita che mi sono trovata
a seguire (e non si tratta di Buddhismo, ma di
una filosofia universale che trascende qualsiasi
religione). Spero che questa piccola offerta di parole cosi' semplici, umane eppure cosi' cariche di significato e sentimento vi ispiri e vi accompagni per tutta la giornata (qui il tempo e' fantastico, se li' fa schifo mi spiace...).








"I am attracted to bees because I like honey - it is really delicious. Their product is something we cannot produce, very beautiful, isn't it? I exploit them too much I think.
Even these insects have certain responsibilities, they work together very nicely.
They have no constitution, they have no law, no police, nothing, but they work together effectively. This is because of nature.







Similarly, each part of a flower is not arranged
by humans but by nature. The force of nature is
something remarkable.
We human beings, we have constitutions, we have law, we have a police force, we have religion, we have many things.
But in actual practice, I think that we are behind those small insects."

Buona giornata.

mercoledì 12 maggio 2010

Echi dal passato


Un piccolo, modesto incremento delle immagini iconico-simboliche con una foto di Mondonio del 1980. Era un sabato, e noi eravamo là a vivere la nostra età dell'oro.
Notare come oggi Mondonio è enormemente meno avvolto nel verde, più pelato, più disordinato e più urbanizzato. Ma l'antico spirito cova sotto le ceneri, in attesa di tornare potente e vendicativo...

martedì 11 maggio 2010

Merenda a Capriglio

Ed eccoci a tempi un po' piu' vicini, vale a dire alla settimana dopo Pasqua in cui Franco mi ha spiegato dell'acquisizione del laghetto di Capriglio. Dopo un piccolo sopralluogo abbiamo deciso di organizzare una merenda con ragazzi e nonno per il giorno dopo. Fortunatamente l'amica di Amelia aveva la macchina fotografica e ha documentato la nostra merenda in questo posto idilliaco anche se un po' fuori contesto in Monferrato....
Il laghetto, contornato di pini, ospita diverse specie (pesci, rane, insetti) e nella foto si vedono tre branchetti di pesci rossi (Franco, nome scientifico?).
A quanto pare in estate questo luogo si riempie di lucciole (ma anche di zanzare) il che immagino lo rende ancora piu' magico..
In fondo sulla destra c'e' questa piccola baita in
perfetto stile tirolese; dentro sembra la casetta dei sette nani, con un tavolo delle sedie e un camino se non ricordo male.
Sulla destra si intravede l'altra costruzione, piu' grande e non cosi' caratteristica, che potenzialmente - come suggerito da Franco - potrebbe diventare una piccola stazione scientifico culturale. Oppure potremmo creare un centro da cui complottare come conquistare il mondo. Why not?

Ed ecco il Trio Lescano; al centro io e Franco, principali artefici del programma di conquista del mondo, a sinistra l'ing. che sembra ignorare le nostre macchinazioni....forse sta dormendo?!?!
Difficile a dirsi. Evidentemente la nostra conversazione non era sufficientemente brillante...
Anche se mi pare di ricordare che quando si sono materializzati i biscotti fatti da Lara e Cristina, la mano dell'ing. e' stata veloce quanto la corsa del Road Runner.... A proposito, nota per Lara (sempre che legga il blog), mi mandi la ricetta dei brownies che ti avevo dato che alla fine io non l'avevo copiata!! Grazie!


Altra immagine bucolico-nostalgica del boschetto
intorno al lago con tanto di carro agreste e coperta scozzese da picnic; sembra quasi una
pubblicita'!

Anche in questo caso l'immagine e' pre-biscotti;
appena aperte le scatole dei suddetti biscotti la
coperta si e'... coperta, per l'appunto, di ragazzini famelici (dico ragazzini perche' se scrivo bambini qualcuno di sicuro si offende - bisogna fare attenzione di questi tempi...) che si sono strafogati.





Ammetto che anche noi abbiamo fatto la nostra parte, anche perche' i biscotti erano proprio buoni!


Ed eccoli i Fantastici Quattro: Francesco, Camilla, Gaia e Virginia tutti in versione country (colonna sonora proposta: Teach your children di Crosby, Stills e tutti gli altri)





Ed ecco la foto che mi sono permessa di intitolare:
The Master of Capriglio.
Franco intento a spiegare (l'ing. e' sempre a sinistra che dorme) la fauna e la vegetazione autoctona e non del laghetto e dei suoi dintorni (che in codice segreto vuol dire che sta spiegando il nostro piano di conquista che prevede il coinvolgimento di suddette fauna e flora in una rivoluzione verde e azzurra alla Avatar - sempre che ci possiamo permettere gli effetti speciali -).

Tema musicale proposto: "Revolution" dei Beatles.







E naturalmente non poteva mancare il nostro cavallo di battaglia in questo clima di delirio campestre - sparare a tutta manetta "74 - 75" di quelli li' che nessuno sa come si chiamano perche' hanno avuto successo solo con questa canzone e poi sono scomparsi nel nulla (e no, Franco, non mi interessa sapere cosa ne e' stato).

"Got no reason for coming to me and the rain running down.
There's no reason.
And the same voice coming to me like it's all slowin down.
And believe me--

I was the one who let you know
I was your sorry-ever-after. '74-'75
Giving me more and I'll defy
'Cause you're really only after '74-'75.


It's not easy, nothing to say 'cause it's already said.
It's never easy.
When I look on your eyes then I find that I'll do fine.
When I look on your eyes then I'll do better.

I was the one who let you know
I was your sorry-ever-after. '74-'75.
Giving me more and I'll defy
'cause you're really only after '74-'75."

Fotogramma finale effetto fisheye che da' al tutto un idea di nostalgico surrealismo sulle ultime note del nostro inno.......

sabato 1 maggio 2010

Primavera a Londra

Ho pensato che, in qualita' di corrispondente estero, mi posso permettere di introdurre un post su Londra in mezzo a quelli di Mondonio; d'altro canto La Panchina rappresenta il nostro luogo di incontro virtuale (almeno per me e Franco...) e se potessimo incontrarci fisicamente vi tedierei di sicuro con le foto che ho fatto negli ultimi giorni, quindi consideratevi fortunati che non ve le metto tutte.
Non so se sia per il fatto che la primavera quest'anno ha tardato a venire, ma qui e' stata un'eslosione di fiori incredibile nei giardini, nei parchi e nelle strade. La tentazione e' stata troppo forte e ho rispolverato la mia piccola Nikon e ho
combinato passeggiate con cane e reportage fotografici. Non ho mai visto rami cosi' carichi di fiori, o forse non ci ho mai fatto caso - che e' ben peggio, troppo spesso mi ritrovo ad andare in giro e a non ricordarmi un singolo dettaglio, a volte la mancanza di consapevolezza, dell'essere nel 'presente' mi spaventa perche' significa dare per scontato tutto quello che invece bisognerebbe considerare e apprezzare come un dono (che vale per le esperienze belle e quelle brutte). Questa piccola deviazione filosofica e' per dire che invece in questi giorni non vado in giro come un ologramma di qualcuno che chissa' dov'e', ma mi sento notevolmente ancorata alla terra, sento di avere - con la Terra - un rapporto concreto e fisico che mi da' sicurezza e gioia. La mattina esco con Eddie (il cane fortunato che beneficia di queste lunghe passeggiate) e sto fuori a volte due ore (la fortuna di chi lavora freelance - poi pero' devo recuperare lavorando fino a tardi la sera, ma ne vale sempre la pena!); percorro strade bordate di fiori e arrivo al Tamigi, lo attraverso sul ponte pedonale e mi immergo nella campagna per riempire i polmoni di quell'aria fresca e umida che ormai, dopo tutti questi anni, mi e' cosi' congeniale, e dei profumi intensi dei fiori e dell'erba e per riposare gli occhi immergendoli in un bagno di mille tonalita' di verde.
Proprio come farei a Mondonio... solo che qui tutti parlano inglese e salutano quando ci si incontra (che non accade tanto spesso, data la miriade di sentierini e tracciati che solcano prati e boschi). Mi piace l'idea che ci si saluti, cerco sempre di farlo con un sorriso che il piu' delle volte mi viene reciprocato; non costa nulla sorridere (ma se alle elezioni di settimana prossima vincono i Conservatori, come sembra, scommetto che troveranno il modo di imporre una tassa anche su quello) e fa bene sia a se' stessi che agli altri.
Quello che mi ha sempre colpito degli inglesi e' la cura che ognuno si prende del proprio giardino (sembra riflettere il proverbio secondo cui "An Englishman's home is his castle"), che sia grande o piccolo. E dato che nella mia zona (cosi' come in molte altre ad eccezione del centro di Londra) le case hanno il giardino anche davanti, che da' sulla strada. Per tale motivo mi piace tanto aggirarmi per le strade, non si finisce
mai di vedere fiori e piante diverse; in questa stagione c'e'
una particolare abbondanza di clematidi come quella della foto sopra che ricopre il muretto e glicini in fiore (vedi sotto) che si arrampicano sulle facciate, intorno alle porte d'ingresso e alle finestre con il tronco contorto e dall'aspetto secco da cui pendono pesanti grappoli di delicati fiori color lilla' e viola (e ne ho vista una oggi con i fiori rosa tenue). Ma anche tanti tulipani, viole, narcisi e primule nelle aiolette antistanti le case e alcune vie, come quella della foto qui accanto, sono orlate di alberi (Franco aiuto, non so cosa siano!!, alcuni di sicuro del genere Prunus) che ora sono stracarichi di fiori di tutte le sfumature del rosa. Un paio di giorni fa c'e' stato vento e i petali caduti hanno formato l'ndescrivibile tappeto rosa in questa via e mentre ero in giardino a pranzare (altro vantaggio di chi lavora come me) mi sembrava di essere in una scena di quei film cinesi o giapponesi; l'aria era piena di petali rosa pallidissimo che mi svolazzavano intorno (finendo anche nel mio bicchiere d'acqua) silenziosi e leggeri. Questo e' cio' che intendo quando sottolineo l'importanza del rendersi conto del presente.....
E anche il profumo, soprattutto delle glicini, e' particolarmente intenso ed inebriante e mi fa ricordare quanto sia importante riuscire a mantenere viva la capacita' di apprezzare il mondo con tutti gli organi di senso.
Invece che limitarsi a dare una rapida occhiata, mi trovo a volte a cercare di fissare un'immagine sulla retina ma anche un profumo o una sensazione, come il vento o il calore del sole, sulla pelle. Quando in febbraio ero in Costa Rica mi sono spesso soffermata nel mezzo della giungla per cercare di assorbire tutto quello che provavo, gli odori, i giochi di luce e ombra, la varieta' inconcepibile di tonalita' di verde, i vari rumori, quasi completamente coperti dal canto assordante delle cicale.......
Interrompo qui la mia parentesi lirica perche' in realta' avrei dovuto lavorare (anche se e' sabato; questo invece e' uno degli svantaggi del lavoro freelance) e invece sono qui da due ore che copio e incollo foto e scrivo sul blog. Non ci sono scuse, sono una perditempo nata, ma se le mie esperienze descritte sopra sono una perdita di tempo, allora propongo con entusiasmo una Ricerca del Tempo Perduto collettiva!